L’Ordine degli Assistenti sociali

La professione di assistente sociale è nata, a livello internazionale, indicativamente nella prima metà del XIX secolo, per aiutare le persone e i gruppi sociali a sostenere e superare i complessi problemi generati dalle trasformazioni della società.

Negli anni ’20, a Milano nasce l’Istituto Italiano di Assistenza Sociale in cui operano enti chiamati “segreterie sociali”, con lo scopo di facilitare ai lavoratori l’accesso alle opere sociali. Nel 1944 a Milano il sacerdote Don Paolo Liggeri e l’assistente sociale francese Odile Vallil danno avvio alla prima scuola per la preparazione di assistenti sociali, sancendone l’effettiva nascita.

Con la Legge 23 marzo 1993, n. 84 è stato istituito l’Ordine degli Assistenti sociali.

Iscrizione all’ordine degli Assistenti sociali

L’iscrizione all’albo professionale è obbligatoria per poter svolgere la professione di assistente sociale, sia in regime di lavoro autonomo, sia in regime di lavoro dipendente.

L’Ordine raccoglie la comunità professionale e ne è la sua espressione, a tutela sia dei professionisti iscritti, sia per garantire la qualità del servizio prestato agli utenti. L’Ordine ha natura giuridica di ente pubblico non economico, sottoposto alla vigilanza del Ministero della Giustizia e cura gli interessi sociali generali propri dello Stato.

Con la Legge n. 84 del 23/03/1993 che sancisce l’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo per la professione di assistente sociale, l’Ordine deve assolvere alle seguenti funzioni:

  • tenuta dell’albo
  • funzione disciplinare 
  • rapporti con gli iscritti
  • adempimenti legati alla formazione continua

Divisione in territori

L’Ordine degli Assistenti sociali è diviso in territori, con 20 Ordini regionali dotati ciascuno di un proprio Consiglio e un Consiglio nazionale. I Consigli regionali dell’Ordine provvedono alle iscrizioni e alle cancellazioni dei professionisti, effettuandone anche la periodica revisione. 

Il Consiglio nazionale promuove e coordina le attività di quelli regionali, vigilando le azioni vengano svolte tutelando la dignità delle persone, senza ledere al prestigio della professione.

L’Ordine si esprime su questioni di carattere generale inerente la professione stessa, decide in merito ai ricorsi dei Consigli regionali in materia elettorale o riguardo l’iscrizione e la cancellazione dall’albo.

Consiglio dell’Ordine

Il Consiglio dell’Ordine è costituito da:

  • Presidente
  • Vicepresidente
  • Tesoriere
  • Segretario
  • Consiglieri
  • Revisore dei conti
  • Commissione Consultiva per l’autorizzazione della Formazione Continua
  • Commissione Etica Deontologia e ricorsi Amministrativi
  • Gruppo Comunicazione

Piano formativo

L’Ordine Professionale rappresenta un punto di osservazione per raccoglie tutte le “fatiche” dei professionisti nel lavoro quotidiano. 

In questi ultimi anni, tra crisi economica e pandemia, la complessità delle situazioni che si presentano agli operatori è sempre più elevata. Poter rispondere in modo adeguato, nell’ambito della rete dei servizi istituzionali, è sempre più difficile. In particolare, agli assistenti sociali viene richiesto di:

  • Trovare percorsi di sostegno innovativo, rinforzando la loro capacità di fare rete
  • Di dover essere sempre più preparati in materia giuridica, per poter difendere i diritti delle persone e dei cittadini.

A seguito delle richieste e sollecitazioni che periodicamente emergono dalla comunità professionale, troveranno spazio nel prossimo Piano Formativo importanti temi, quali:

  • la preparazione a un ruolo di facilitatore e di mediatore (anche tra i cittadini, le istituzioni e la rete dei servizi);
  • la conoscenza della struttura della popolazione, caratterizzata da una maggiore presenza di anziani e di famiglie straniere.

Verranno considerate le necessità dei bisogni formativi degli assistenti sociali anche per specifiche aree di lavoro, al fine di proporre le iniziative conseguenti per fronteggiare in modo competente i nuovi e molteplici bisogni della società.

L’attivazione di gruppi di lavoro per diverse tematiche intende contribuire al raggiungimento di tale obiettivo, attivando forme di partecipazione anche alla preparazione di specifici eventi formativi.

Il Piano Formativo si svilupperà sui diversi temi emersi come esigenze prioritarie, con una modalità che preveda il confronto e la condivisione di esperienze innovative realizzate nei servizi sociali. 

Verrà favorito il confronto con altri professionisti, rendendo visibile l’apporto del Servizio Sociale alle diverse Istituzioni coinvolte nella rete dei servizi territoriali.

Iscrizione all’albo degli Assistenti sociali

Per iscriversi all’albo degli Assistenti Sociali occorre la residenza italiana e il codice fiscale. In mancanza di questi occorre eleggere domicilio in Italia. La domanda di iscrizione dovrà, quindi, essere presentata all’Ordine regionale competente in base al domicilio eletto. Un esempio qui d’iscrizione all’albo del Lazio.