Il trucco permanente, noto anche come permanent make up (PMU), è una tecnica estetica sempre più diffusa per la sua capacità di migliorare e valorizzare sopracciglia, labbra e occhi in modo duraturo ma naturale. Ma quanto dura davvero un trattamento di trucco permanente? E ogni quanto va eseguito il ritocco per mantenere un risultato ottimale?

Capire la durata del PMU e i fattori che la influenzano è essenziale per valutare il trattamento in modo consapevole. Sebbene il trucco permanente non sia definitivo come un tatuaggio, garantisce un effetto visibile a lungo, che può essere mantenuto facilmente con una corretta pianificazione.

Quanto dura il trucco permanente

Come ci spiega Viktoria Logoida esperta di PMU, in media, il trucco permanente ha una durata che varia tra i 12 e i 24 mesi, ma può estendersi fino a 36 mesi in alcune situazioni, o svanire più rapidamente in altre. Questo ampio intervallo dipende da numerosi fattori, tra cui la tipologia di pelle, l’area trattata, lo stile di vita e la qualità del trattamento eseguito.

È importante comprendere che il trucco permanente non è un tatuaggio: i pigmenti vengono inseriti solo nello strato superficiale del derma e sono formulati per essere bioriassorbibili. Questo significa che, nel tempo, il colore viene naturalmente metabolizzato dal corpo e perde intensità.

La prima fase di perdita di colore avviene già durante la guarigione post-trattamento, dove fino al 40% del pigmento può schiarirsi. Successivamente, il tono si stabilizza per diversi mesi, iniziando poi un progressivo e naturale sbiadimento.

Fattori che influenzano la durata del permanent make up

Ci sono diversi elementi che determinano quanto a lungo durerà un trattamento di PMU. Ecco i principali:

1. Tipo di pelle

La tipologia di pelle è forse il fattore più influente. Le pelli grasse o con pori molto dilatati tendono a trattenere il pigmento meno a lungo. In queste condizioni, il colore può sbiadire più velocemente e richiedere ritocchi più frequenti.

Al contrario, le pelli secche o normali offrono una migliore adesione del pigmento e un mantenimento più duraturo.

2. Zona trattata

La zona del viso scelta per la micropigmentazione influisce sulla durata. Le sopracciglia, ad esempio, sono più esposte alla luce solare, al sudore e allo sfregamento durante la skincare quotidiana. Questo le rende più soggette a una perdita di colore anticipata rispetto ad aree più protette.

Le labbra, invece, essendo molto vascolarizzate e soggette al rinnovamento cellulare, possono richiedere ritocchi più regolari per mantenere la vivacità del colore.

3. Esposizione al sole

I raggi UV sono un nemico diretto del trucco permanente. L’esposizione frequente al sole o alle lampade abbronzanti accelera il processo di ossidazione dei pigmenti, causando un sbiadimento più rapido. Per questo motivo, è fortemente consigliato l’uso di una protezione solare specifica, anche durante l’inverno.

4. Routine di cura e cosmetici

Anche la skincare quotidiana può influire sulla tenuta del pigmento. L’uso regolare di prodotti esfolianti, peeling chimici o trattamenti a base di acidi (come AHA o retinolo) accelera il rinnovamento cellulare e riduce la durata del trucco permanente.

È bene evitare queste sostanze sulle aree trattate, oppure proteggerle adeguatamente.

5. Età e metabolismo

Le persone più giovani, con un metabolismo cellulare attivo, tendono a smaltire il pigmento più velocemente. Al contrario, con l’avanzare dell’età, il rinnovamento cutaneo rallenta e la tenuta del PMU può prolungarsi.

Ogni quanto va fatto il ritocco

Il ritocco è una parte essenziale del trattamento di trucco permanente. In genere, si distingue tra due tipi di ritocco:

  1. Ritocco iniziale (dopo 30–45 giorni): è previsto nel protocollo standard e serve a correggere eventuali imperfezioni, uniformare il colore e perfezionare la forma. È una fase indispensabile per fissare il risultato nel tempo.
  2. Ritocco di mantenimento (dopo 9–18 mesi): si esegue quando il colore inizia a sbiadire e serve a ravvivare la pigmentazione, mantenendo l’effetto curato e definito. In alcune persone, questo ritocco può essere necessario già dopo 6–8 mesi, mentre in altre si può attendere anche due anni.

Effettuare il ritocco regolarmente permette di evitare lo sbiadimento totale e allungare la vita del trattamento, con costi inferiori rispetto a un trattamento completo.

Valutare e pianificare il proprio trucco permanente

Per ottenere un trucco permanente che duri a lungo e mantenga la sua qualità estetica nel tempo, è fondamentale affidarsi a un operatore esperto e seguire correttamente le indicazioni post-trattamento. La consulenza iniziale aiuta a scegliere il colore, la tecnica e la forma più adatta al tipo di pelle e al viso.

Un professionista qualificato sarà in grado di valutare correttamente anche la frequenza dei ritocchi, personalizzandola in base al profilo individuale del cliente. Questo approccio su misura è ciò che fa davvero la differenza nella riuscita di un trattamento di PMU a lungo termine.

Il trucco permanente, se ben eseguito e mantenuto, può trasformarsi in un vero alleato di bellezza quotidiana, offrendo praticità, sicurezza e un aspetto sempre curato con il minimo sforzo.