Scegliere il giusto impianto per la frantumazione degli inerti in base alle differenti esigenze

Poche persone sanno esattamente cosa sono gli inerti. Tuttavia, molte sostanze che li circondano le contengono.

Non sono altro che materiali rocciosi fondamentali per la produzione di leganti per l’edilizia, tipo la malta. Vengono utilizzati per garantire resistenza e solidità alle sollecitazioni meccaniche. Ma come vengono ottenuti?

Durante gli anni sono stati costruiti impianti di frantumazione (https://www.baioni.it/frantumazione/) con attrezzature speciali.

Oggi, con il crescente interesse per le questioni ambientali, c’è una forte domanda di inerti riciclati da rifiuti di scavo, demolizione e recupero, che contribuiscono a proteggere l’ambiente. Ciò ha portato all’espansione e allo sviluppo dell’industria della frantumazione.

Impianti di frantumazione degli inerti: come funzionano

Per poter essere riutilizzati, gli inerti devono essere sottoposti a un processo di frantumazione approfondito che ne riduca la larghezza a meno di 1 mm.

Per realizzare questo processo meccanico, gli impianti di frantumazione eseguono tre cicli: frantumazione primaria, frantumazione secondaria e frantumazione terziaria.

Nella prima fase, ossia la frantumazione primaria, i detriti di roccia vengono ridotti a 150-100 mm; nella seconda fase, la frantumazione secondaria, gli inerti vengono ridotti a 15-10 mm. La fase finale, la frantumazione terziaria, produce inerti di 8 mm o meno.

Impianti di frantumazione: le tipologie

Esistono diversi tipi di impianti di frantumazione, che possono essere suddivisi in tre categorie: impianti di frantumazione fissi, semimobili e mobili.

Gli impianti di frantumazione fissi vengono installati in un unico luogo e lì restano. Si tratta essenzialmente di frantoi molto grandi e ad alta capacità, progettati per soddisfare le esigenze del settore in cui vengono acquistati.

Gli impianti di frantumazione semimobili sono unità portatili che possono essere smontate su slittoni. Di solito sono richiesti da aziende di medie e grandi dimensioni con più siti di produzione.

Infine, gli impianti di frantumazione mobili sono la categoria più popolare, poiché sono adatti anche a piccoli impianti di produzione. Queste macchine sono compatte e piuttosto piccole.

La progettazione degli impianti

Gli impianti di frantumazione non funzionano adeguatamente se sono progettati nel modo sbagliato.

Prima di tutto, è necessario analizzare e comprendere le esigenze e la capacità produttiva dell’azienda per la scelta dell’impianto giusto.

Infatti, soltanto installando il giusto tipo di macchina e con la giusta proporzione si possono ottenere buoni risultati economici.

I consulenti specializzati delle aziende che producono impianti di frantumazione, di solito, si prodigano di consigliare se è meglio optare per un frantoio munito di un meccanismo a urto oppure a mascella.

Bisogna anche puntualizzare che gli impianti possono essere distinti in base a come sono alimentati. Di conseguenza, i consulenti saranno capaci di indirizzare l’azienda verso l’acquisto di un nastro trasportatore, di un carrello automatizzato, di un canale vibrante, di piastre, di dosatori o dischi.

Per quanto riguarda la fase di progettazione, è di fondamentale importanza l’analisi dei costi, la quale comporterà sia l’avviamento della macchina che la sua manutenzione.

Soltanto con un’attenta e accurata valutazione dell’impianto giusto sarà poi possibile ottenere un macchinario finale di ottima qualità e che può essere venduto sul mercato.

Riutilizzare vari materiali di scarto, come gli inerti, significa garantire alle prossime generazioni un futuro maggiormente sostenibile. Quindi, è di fondamentale importanza investire in impianti industriali del genere per trovare soluzioni sempre più green.