A che età i bambini dovrebbero scegliere i propri vestiti

Quando i bambini non sono ormai più dei lattanti e, una volta cresciuti, divengono abbastanza adulti da fare in parziale autonomia, guidati dai genitori, alcune scelte, si pongono diversi interrogativi. Uno di questi riguarda il loro proprio abbigliamento.

Quando e in che periodo si può consentire ai bambini di esprimere le loro personali preferenze in materia di vestiario, sia per le uscite che per casa? Sono domande legittime di tutti i bravi papà e mamme. Questo o quel pantaloncino? Questa o quella maglietta? Quest’altro pigiama per bambino o quell’altro ancora che desidera nostro figlio?

Bisogna accontentarlo? Cedere? Lasciagli una certa autonomia nel decidere come andare vestito? E a che età di preciso? Se avete dei dubbi, continuate a leggere qui di seguito per toglierveli.

Soglia minima per concedere alcune libertà di scelta nel vestire

Sì colloca all’incirca dai tre anni in su. Allorché il bambino è pienamente ormai capace di formare periodi articolati con frasi di senso compiuto. Con un tale bagaglio linguistico, essendo in grado di esprimersi, se non con ricchezza di vocaboli, perlomeno con proprietà, può chiaramente farsi capire dai genitori e comprendere ciò che questi gli dicono.

Alcuni bambini potranno essere più precoci, altri meno, con un certo margine temporale di tolleranza. Questo rende alcuni bambini soggetti a manifestare voglie di indipendenza, nel vestire, prima di altri. Un qualche ritardo, è comunque perfettamente normale.

Ciò significa, in buona sostanza, che prima dell’età sopra specificata, i genitori dovranno sempre e comunque essere i soli a imporre al bambino la scelta dell’abbigliamento più indicato.

Vi sono differenze tra maschi e femmine?

L’età in cui i bambini iniziano a manifestare con prepotente chiarezza l’intenzione di compiere scelte personali circa i propri indumenti, è la stessa. Non si sono osservate significative differenze statistiche (divergenza dal modello di distribuzione standard della curva gaussiana). Per entrambi i sessi, sia maschile che femminile.

In tutti e due emerge, intorno all’età sopra menzionata, insieme a un irrefrenabile impulso di indipendenza dalle imposizioni dei genitori, anche la voglia di imitarne il modo in cui si vestono. L’unica diversità degna di nota è che i maschi tenderanno a copiare il modo di vestire dei loro papà, le femmine, invece quello delle loro madri.

Accorgimenti pedagogici utili

Né si dovrà sempre reprimere il desiderio del bambino di scegliersi i vestiti per il giorno o per la notte, da solo, né ignorare le sue richieste. I sì e i no andranno dosati con attenzione. Infatti, troppe concessioni sull’abbigliamento faranno del bambino, un futuro ragazzino capriccioso. Oppure, se già lo fosse, aggraverebbero questo suo problema di comportamento

Restrizioni sul numero e la varietà di scelte

Per guidare al meglio i propri bambini nello scegliere, di per sé stessi, gli abiti da indossare, c’è un accorgimento essenziale. La parola chiave è: limitazione.

Semplificando e riducendo il ventaglio di possibili diverse opzioni tra cui scegliere, semplificherete la vita ai bambini. E risulterà più semplice anche il vostro ruolo genitoriale come supervisori delle sue scelte.

Frasi controproducenti da evitare il più possibile

“Ma che bel pigiama per bambino“, oppure: “ma quanto mi piace questo completino!”. I bambini hanno i loro gusti che non coincidono con quelli degli adulti. Per di più, se particolarmente dispettosi, possono farlo apposta a scontentare i genitori quando si tratta di mostrare entusiasmo per le loro preferenze circa gli abiti, come in tutto il resto.