Federtrasporti: mancano autisti qualificati

Il settore dei trasporti è in crisi: non economica, ma di personale. Esiste una differenza sempre più grande tra il numero di posizioni disponibili e quello dei candidati. Si stima che in Italia manchino circa 15.000 autisti. Questo numero è solitamente abbassato dalla forza lavoro proveniente dai Paesi dell’Est e dall’Africa, ma oggi, tra la crisi Ucraina e i due anni di restrizioni e lockdown, la situazione è peggiorata.

Claudio Villa, presidente di Federtrasporti, è stato ascoltato in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. Lì ha esposto i problemi del settore assieme a 5 proposte concrete per invertire la rotta.

Per diventare autista di camion bisogna ottenere necessariamente la patente CQC, ossia la Carta di Qualificazione Conducente e completare il corso cronotachigrafo: gli autisti devono conoscere lo strumento di misurazione del lavoro di chi guida mezzi pesanti. Questi corsi possono essere organizzati dalle autoscuole e dalle aziende con l’aiuto di agenzie terze certificate presso il Ministero dei Trasporti.

La situazione degli autisti in Italia

Ad oggi, il 40,9% del personale nel settore dei trasporti non si trova. Le offerte di lavoro aumentano, mentre la domanda diminuisce. Dall’inizio della pandemia la situazione è peggiorata: i lockdown, l’obbligatorietà del green pass e la chiusura parziale o totale dei confini ha segnato un grande rallentamento nei processi di assunzione delle imprese di trasporti.

Questo ha portato anche a un aumento dell’età media degli autisti: gli over 50 sono passati dal 24,9% al 33,3% in soli cinque anni. Questo significa che nel giro di poco più di 10 anni più di un terzo dei conducenti sarà da sostituire. In Italia, un camionista guadagna in media 1.700 euro netti al mese e ha una retribuzione annua lorda di circa 33.000 euro. Le sue mansioni includono:

  • Gestione del carico e scarico
  • Pianificazione dei trasporti
  • Manutenzione ordinaria del camion
  • Presa in carico dei documenti di trasporto
  • Registrazione sul cronotachigrafo dei tempi di lavoro e pausa

Per diventare camionista bisogna ottenere la patente CQC, generalmente attraverso un corso in autoscuola. Per il trasporto merci si può conseguire già dai 18 anni, mentre per quello di persone bisogna aspettare di aver compiuto i 21. La Carta di Qualificazione ha validità di 5 anni dopo i quali va rinnovata.

Il secondo requisito per diventare autista è completare il corso sul corretto funzionamento del cronotachigrafo, che insegna come utilizzare il tachigrafo digitale e analogico e come il conducente può guidare in sicurezza. Anche questo corso rilascia un certificato di durata quinquennale.

Formazione per autisti: le proposte di Federtrasporti

Per mitigare la carenza di autisti in Italia, Claudio Villa, presidente di Federtrasporti, ha suggerito alla Camera dei Deputati 5 azioni efficaci che non influiscono pesantemente sulla finanza pubblica:

  1. Abbattere i costi della CQC. Si propone di poter svolgere parte della teoria e tutta la pratica direttamente in azienda, riducendo così i tempi di ottenimento e anche la distanza tra imprese e persone.
  2. Assumere dipendenti di società in crisi. Attivare una corsia preferenziale per incentivare i lavoratori in uscita da altri settori in crisi a candidarsi per una posizione in quello dei trasporti.
  3. Portare a 20 anni l’età minima per acquisire le patenti superiori. Così si ridurrà il tempo tra la fine degli studi e l’ingresso in cabina.
  4. Riformare gli istituti professionali aggiungendo un corso dedicato alla logistica e al trasporto merci contemplando anche dei tirocini presso consorzi e cooperative, da sempre “palestre” di imprenditorialità e lavoro.
  5. Prevedere un credito d’imposta del 50% per le società di produzione cinematografica che scelgano di realizzare un’opera che racconti il settore dei trasporti.

Questo ultimo punto è particolarmente caro a Claudio Villa in quanto sostiene che il settore stia soffrendo anche a causa di un’idea e un pregiudizio negativo che la società ha formato negli ultimi anni nei confronti della figura del conducente. Cambiando questa narrativa, la mansione diventerà più attrattiva per i giovani lavoratori.

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