Al giorno d’oggi nel mondo del lavoro vengono richieste sempre più autorizzazioni e certificazioni. Tra queste gioca un ruolo fondamentale il codice LEI che è uno strumento richiesto dalla legge necessario per accedere all’effettuazione di qualsiasi operazione finanziaria all’interno del mercato mondiale. Di seguito analizzeremo una ampia panoramica delle caratteristiche essenziali da sapere prima di avere a che fare con questo tipo di strumento giuridico.
In cosa consiste il LEI e perché esiste
Per Legal Entity Identifier (LEI) intendiamo quel codice univoco ed alfanumerico formato da 20 caratteri e che si basa sullo standard internazionale ISO 17442. I primi quattro caratteri identificano il LOU che ha emesso il codice, di cui parleremo più avanti, quinto e sesto sono due numeri 0, dal settimo al diciottesimo non sono altro che caratteri unici assegnati all’azienda dal LOU, infine gli ultimi due costituiscono solamente caratteri di controllo.
Questo codice permette di identificare precisamente le persone giuridiche che vengono coinvolte in transazioni finanziarie all’interno di tutti i mercati globali. In sostanza serve a rendere migliori le procedure di effettuazione delle transazioni globali tra enti, in modo da contenere efficacemente l’andamento del rischio su larga scala, di garantire operazioni più trasparenti e di evitare in particolar modo la diffusione di frodi o abusi finanziari. Infatti tramite il codice LEI è possibile risalire a tutti dati societari ad esso associati quali codice fiscale, partita IVA, struttura societaria, denominazionale sociale e indirizzo.
A chi serve il codice LEI
Secondo la legge italiana, in particolar modo ci riferiamo al D.Lgs. n. 29/2017 che ha messo in pratica le Direttive MiFID e MiFIR, tutti gli enti giuridici che abbiano acceso un conto titoli presso uno o più intermediari finanziari devono richiedere un codice LEI a partire dal 2018.
Nello specifico i soggetti obbligati sono tutti quelli che siano iscritti nel Registro delle Imprese, i Fondi Pensione, i Fondi pensione italiani gestiti da società che sono iscritte nel suddetto Registro, le PP.AA. e le Associazioni.
Come si ottiene il codice LEI e come richiederlo
Gli agenti di registrazione ufficiali, che non sono altri che i soggetti autorizzati al rilascio dei codici LEI, sono chiamati LOU, ovvero Local Operating Unit, e sono incaricati da parte del GLEIF (Global Legal Entity Identifier Foundation) al rilascio, rinnovo e registrazione dei suddetti codici. Sostanzialmente i LOU fungono da veri e proprio tramite tra i soggetti giuridici interessati e il GLEIF, che costituisce l’organo centrale incaricato di valutare l’idoneità o meno degli interessati al rilascio del codice, che ha validità di un anno, dopodiché dovrà essere rinnovato. Una volta richiesto e ricevuto dall’ente, questi avrà cura di comunicarlo appena possibile al proprio intermediario di riferimento in modo che si possa cominciare ad effettuare operazioni finanziarie. Per eseguire rapidamente la procedura basta connettersi all’area dedicata alla registrazione del codice LEI sul sito https://italialei.it/ e seguire gli step di seguito elencati:
- innanzitutto bisogna compilare la richiesta con i dati anagrafici, che di solito dovrebbero risultare dal Registro delle Imprese;
- successivamente si dovrà effettuare una dichiarazione sulla struttura della società interessata;
- infine bisognerà delegare il proprio rappresentante legale all’invio della richiesta sottoscritta ed effettuare il pagamento previsto per la registrazione. Poi per ogni anno successivo è prevista un’ulteriore somma da pagare per confermare il rinnovo del codice LEI.