Mobilità elettrica: segnali importanti dal governo Draghi

La pandemia ha rallentato la transizione ai veicoli elettrici, ma ora, finalmente, abbiamo rimesso il piede sull’acceleratore.

Lo conferma Ilaria fontana, sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica del governo Draghi. Rispondendo a un’interrogazione urgente di Giuseppe Chiazzese, un deputato M5S, afferma che:

“Nelle prossime settimane verranno riavviati i lavori per portare a conclusione, nel più breve tempo possibile, le misure necessarie per l’adozione del piano”.

Il piano a cui si riferisce è il PNIRE e, assieme al PNRR e al PUN, rappresenta gli sforzi dell’Italia sul fronte della mobilità elettrica. Finalmente è arrivato il momento di metterlo in pratica.

Ma cosa prevede il PNIRE? E che cosa sono il PNRR e la PUN? Tra un acronimo e l’altro, ciò che conta è che la corsa all’elettrico sia ripresa e che ci siano i mezzi per farla davvero. Ne abbiamo parlato insieme a Matteo Grignani dell’omonima Concessionaria auto a Pavia e Vigevano che vende sempre più anche modelli di auto ad alimentazione elettrica.

Mobilità elettrica: PNIRE

PNIRE sta per Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli elettrici: è stato presentato con il decreto legge 83/2012, poi diventata la legge 134 del 7 agosto 2012.

Il piano si impegna a realizzare una rete nazionale di punti di ricarica dei veicoli elettrici per facilitare la diffusione di queste auto. Nello specifico si punta a:

  • Realizzare 4.500 – 13.000 punti di ricarica lenta/accelerata entro il 2020;
  • Costruire tra le 2.000 e le 6.000 stazioni di ricarica veloce sempre entro il 2020;
  • Di queste, almeno 500 allestite in stazioni di rifornimento autostradale, 1.750 in stazioni di rifornimento stradale e altre 1.750 in “poli attrattori di traffico” come centri commerciali, aeroporti, stazioni, grandi parcheggi.

In questo momento siamo indietro: mentre in Europa la media è di 4,7 punti di ricarica ogni 100 km, in Italia è solo di 2,7. Dobbiamo darci una mossa per tenere il passo del mercato delle auto elettriche e, finalmente, il momento sembra quello giusto.

La rete di colonnine è fondamentale per facilitare la diffusione di veicoli elettrici che tuttora spesso non vengono comprati proprio per l’assenza di questa rete.

Tutto questo, però, dovrà avvenire contestualmente allo sviluppo della rete elettrica: una rete più potente può permettere l’installazione di più punti di ricarica, ma soprattutto di punti di ricarica veloci.

Un altro fattore fondamentale per alimentare la diffusione dei veicoli elettrici è il prezzo delle vetture che andrebbe abbassato ancora di più: molti giovani, infatti, rinunciano a comprare come prima macchina un’auto elettrica proprio per la scarsa disponibilità economica.

Come afferma Motus-E, la mobilità elettrica rappresenta una grande possibilità di crescita per il Paese e dovremmo davvero investirci tempo e denaro per farla fiorire il prima possibile. Altri due strumenti che ci aiuteranno in questo processo sono il PNRR e il PUN.

Mobilità elettrica: PNRR e PUN

Oltre ai fondi stanziati grazie al PNIRE, possiamo oggi contare su quelli del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Questo piano, messo a punto con le risorse del Recovery Plan, prevede delle assegnazioni per la mobilità sostenibile che potremo proprio usare per mettere in pratica il PNIRE. In particolare, si investiranno nella trasformazione di una parte della rete distributiva dei carburanti in stazioni di rifornimento per veicoli elettrici.

Insomma, nella sventura della pandemia che ha rallentato la transizione all’elettrico, abbiamo trovato delle risorse in più per riprendere da dove eravamo rimasti.

Un ultimo strumento utile per rendere accessibile la rete di punti di ricarica al pubblico è la PUN, ovvero la Piattaforma Unica Nazionale. Semplicemente, si tratterebbe di un unico database pubblico e sempre aggiornato con tutte le informazioni su dove è possibile ricaricare il proprio veicolo.

Può sembrare una misura minore, ma è estremamente necessaria per mostrare ai cittadini quello che si sta facendo e per guidarli alla colonnina più vicina.

L’obiettivo della strategia “Missione E-Mobility Italia” è di portare sulle nostre strade 4 milioni di veicoli elettrici entro il 2030. Ce la faremo? Il governo Draghi, assieme al PNIRE e grazie al PNRR, si sta finalmente muovendo per raggiungere questo obiettivo.

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