Come aprire un ristorante in 4 passaggi

Come aprire un ristorante partendo dall’idea

Sono molte le persone desiderose di intraprendere la strada della ristorazione, ma una buona parte di chi inizia l’attività non riesce a mantenerla nel tempo. Proprio per questa ragione bisogna prepararsi bene e fare attenzione a come aprire un ristorante nel modo giusto (approfondisci qui https://www.ristobusiness.it/come-aprire-un-ristorante-1/). Si parte sempre dall’idea, ma quando si accende la lampadina non bisogna seguirla d’istinto, bisogna tenere presente ogni variabile e soprattutto il mercato. Senza dimenticarsi delle procedure. In ogni modo l’ideazione è alla base, proprio per questo si tratta non solo dell’intenzione, ma di un vero e proprio progetto. Quindi si resta con i piedi per terra evitando di farsi abbagliare dai venditori di sogni. Si va avanti per passi, senza esagerare all’inizio ma facendo affari nel tempo e crescendo a ogni obiettivo raggiunto. L’idea deve quindi portare a un piano profittevole, replicabile ed esportabile. Sono le parole chiave del successo. La passione serve come stimolo, ma non basta. Specialmente perché è essenziale proporre un tipo di cibo e servizio che incontri il favore del mercato, senza clienti non si incassa. L’idea deve essere messa a confronto con l’offerta presente sul territorio, i gusti dei potenziali clienti e quindi con le mode culinarie. Bisogna fare uno studio girando per ristoranti, studiando il mercato in ogni suo aspetto. Non sarebbe male poter fare qualche viaggio per tornare con idee innovative e colmare le lacune a concorrenza.

Lo studio di fattibilità e il nome

Una volta stabilito il tipo di locale che si vuole avviare e quindi la clientela a cui ci si rivolge, giovane, esigente, che cerca menù a poco prezzo e così via, si deve predisporre uno studio di fattibilità. Questo è il secondo passaggio e il suo scopo è di capire se l’idea funziona e porta i risultati che ci si aspetta. Per farlo ci si può affidare a un professionista, ma non prendere un pacchetto pronto, bisogna immergersi nei numeri e definire gli obiettivi. Per sapere come aprire un ristorante è necessario delineare la strada così da avere un percorso chiaro. Sono importanti l’individuazione del territorio, l’analisi della concorrenza e l’esame del potenziale con dati reali e attendibili. Meglio tenersi bassi con le cifre per avere di fronte la visione della situazione reale e dei rischi. La scelta del posto porta visibilità e aiuta ad avere più clienti, la pubblicità permette di portare il messaggio alle persone giuste, mentre la lontananza dai diretti concorrenti e la capacità di differenziarsi sono la leva per il successo. Questi elementi devono essere presenti nello studio di fattibilità. Infine c’è il budget in cui inserire tutti i costi, inclusi il personale e le utenze. Una volta pronto bisogna pensare al nome, il terzo passaggio per arrivare all’apertura del ristorante. Cosa deve avere? Brevità e chiarezza. Non basta la creatività, ma ci vuole un nome che contraddistingua il tipo di cucina offerta, che colpisca e si ricordi facilmente. Non esiste la formula magica, ma si può prendere spunto da ristoranti di successo.

La replicabilità

Il quarto passaggio per arrivare all’obiettivo riguarda il format replicabile ed esportabile. Non significa creare una catena di locali e neppure avere un secondo ristorante all’estero, ma essere certi che il modello funzioni anche in altri territori. Vanno stabiliti processi misurabili e standardizzati con un controlli di gestione quotidiano, definire le risorse, lavorare con una pianificazione interna, una solida rete di fornitori e un modello di vendita funzionale. Fare ciò permette di facilitare ogni operazione di gestione ed è essenziale per chi vuole imparare come aprire un ristorante. In questo modo funziona e porta ad un buon punto sulla strada del successo. Questi aspetti lasciano spazio alla creatività ma al tempo stesso delineano tutte le operazioni semplificandole e rendendole chiare a tutti, proprietario e dipendenti, in qualsiasi ruolo. Una buona organizzazione si traduce in efficienza.