Dall’antipasto al dolce un viaggio gastronomico dentro i sapori dell’appennino
Le Marche sono una regione di straordinaria bellezza dominata dall’appennino Emiliano. I sapori semplici della sua cucina e i suoi piatti poveri nascono dal suo passato ricco di storia e tradizioni. Preparati a compiere un viaggio gastronomico in 5 tappe che ti porterà ad assaporare tutto il gusto di una terra dal sapore antico. Parti dall’antipasto e arriva al dolce!
Per antipasto: le olive ascolane
Le olive ascolane, o olive all’ascolana sono le protagoniste irrinunciabili di ogni antipasto che si rispetti. Il loro nome deriva dalla città che le ha dato i natali: Ascoli Piceno. Questo prodotto tipico, punta di diamante della tradizione culinaria Marchigiana è costituito da olive verdi in salamoia tagliate a spirale che vengono imbottite con un ripieno di carne per poi essere impanate e fritte. Nella regione è comunque possibile trovare le varianti al tartufo, col pesce e vegetariane. La nascita della ricetta viene fatta risalire al lontano 1800 in un contesto aristocratico, ad inventarle sono stati infatti i cuochi dei nobili che si ingegnarono nel creare una ricetta dove potevano usare tutte le varietà di carne che avevano a disposizione.
Come primo piatto: i Calcioni
La pasta è il primo piatto più caratteristico della nostra nazione e ogni regione d’Italia ha il suo formato personale. Nelle Marche come specialità puoi trovare i Calcioni chiamati in dialetto anche “Piconi” o “Caciù”e nati nella zona tra Serra San Quirico e Arcevia. Il loro nome deriva da latino cacium perchè uno degli ingredienti principali è il formaggio. I calcioni sono infatti un particolare formato di pasta ripieno a forma di fagottino che al suo interno racchiude un equilibrato mix di formaggi e ricotta di pecora con un’aggiunta di maggiorana. Forse non sai però che i calcioni amano cambiare veste, infatti puoi trovare anche una loro versione dolce, in questo caso li puoi gustare con ricotta, zucchero e liquore.
Formaggio di fossa
Il formaggio di fossa è un prodotto tipico della tavola marchigiana prodotto con latte di pecora, con latte vaccino o con latte misto (sia di pecora che vaccino). Ha una tradizione antichissima che viene fatta risalire ai Malatesta e che per questo viene condivisa con l’Emilia Romagna. Forse non sai che la nobile famiglia Riminese aveva l’abitudine di nascondere i suoi prodotti all’interno di fosse scavate nelle rocce lungo l’appennino Marchigiano, da qui il nome di formaggio “di fossa”. Il nome però è dovuto anche alla tecnica di stagionatura che avviene in fosse di forma ovale scavate nella fossa. QUesto processo dura per tre mesi durante il periodo Agosto- Novembre. Il risultato è un formaggio dalla forma fortemente irregolare ma con un gusto di rara eccezionalità. Puoi usarlo come accompagnamento a un contorno, come stuzzichino in un tagliere durante il tuo aperitivo o in cucina nell’impasto dei passatelli Marchigiani. Per maggiori informazioni puoi visionare questa risorsa su formaggio.it.
Passiamo al vino: Il Verdicchio dei Castelli di Jesi
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è un vino DOC prodotto a Macerata e ad Ancona, ha una tradizione lunga 600 anni di storia e secondo l’osservatorio Wine Monitor-Nomisma è diventato il vino bianco più conosciuto dagli italiani. Il suo nome sembra risalire alla sfumatura verde degli acini del vitigno che viene mantenuta anche dopo la maturazione. Questo vino viene apostrofato come il “bianco vestito da rosso” perchè nonostante sia prodotto da uve bianche è strutturato e corposo come un vino rosso.COme vedi il Verdicchio è un vino molto duttile, tant’è che può essere definito anche come Passito o Spumante. A tavola può essere abbinato con i primi piatti di pesce ma anche con i minestroni. Nonostante i vini bianchi vengano sempre consigliati da abbinare solo al pesce il Verdicchio grazie alla sua acidità può’ essere accompagnato anche alle carni sia bianche che più decise. Va bene pure se bevuto assieme al dolce o ai formaggi, in pratica è un abbinamento perfetto sia per il formaggio di fossa che per i Calcioni.
E alla fine arriva il dolce: il ciambellone marchigiano
Come si suol dire: dulcis in fundo. Forse non lo sapevi ma il ciambellone della mamma, il dolce re di tutte le colazioni, ha origini marchigiane ed è fortemente legato alla sua tradizione culinaria. In antichità il ciambellone originale non aveva la forma circolare che conosci ma bensì aveva una forma molto simile a quella di una pagnotta di pane e veniva composto con ingredienti umilissimi e molto semplici come le uova Il ciambellone ve, la farina e il latte. Il dolce veniva infatti cucinato dalle massaie durante nel periodo della fresatura del grano cosicché i mariti, stanchi dal duro lavoro nelle campagne potessero rifocillarsi. Tu però non devi per forza attenerti alla ricetta originale e puoi rendere il ciambellone ancora più goloso farcendolo con un pò di marmellata o crema spalmabile alla nocciola. Bene, il tuo viaggio tra i sapori marchigiani si è concluso. Se ti sei incuriosito e ti è venuta fame puoi approfondire le migliori ricette delle Marche e acquistare i prodotti tipici marchigiani su Tasting Marche.